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      Era giorno di mercato; e ben presto ebbero venduti i loro polli.
      Immaginatevi un po' che cosa aveva in braccio la Nennella tornando a casa? Una bella agnelletta bianca come la neve.
      Non vi so dire con quante cure venisse allevata quella innocente bestiolina. La portavano a pascer l'erba fresca per le prode dei campi; e Tonio le voleva tanto bene che le dava fino una parte del suo pane. Ma l'agnella cresceva, cresceva e non andarono molti mesi che diventò una magnifica pecora coperta di un foltissimo vello di lana.
      Allora la Nennella si mise un'altra volta a fare i conti sul muro; e quando ebbe finito andò a sedersi vicino al camino tutta pensierosa. Tonio al solito stava facendo la sua fumatina.
      - Babbo, - disse a un tratto la Nennella, guardando il fuoco; - domani è giorno di mercato a S.*** lo sapete?
      - Lo so, - rispose Tonio; e rimase in asso aspettando di conoscere lo scopo di quella domanda.
      - Bisogna vendere la nostra pecora, ormai è bella grassa, - riprese la Nennella, quasi parlando a stento e guardando sempre nel fuoco.
      - Peccato! appunto ora che ci avevamo preso affezione! - disse Tonio.
      - È vero, - soggiunse la ragazza, - per me è proprio un dolore... Anzi, sentite babbo; mi farete il piacere di andar voi solo a portar la nostra pecora a S.***
      - Come tu vuoi, - disse Tonio.
      E proseguirono a parlare ancora qualche tempo. Finalmente la Nennella prese un lume a mano ed avviandosi per salire nella sua stanzetta disse seria seria:
      - Buona notte babbo; dunque m'avete capito bene?
      - Sì, sì; buona notte bambina.


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





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