Ma disgraziatamente nessuno dei tre amici sapeva nuotare, ed allora si sedettero sulla sponda, aspettando che passasse di là qualche barcaiuolo.
Ed aspettarono un pezzo, ma il barcaiuolo non veniva. Il cavaliere Osmano, che già cominciava a sentirsi fame, levò allora il suo uovo dalla saccoccia per mangiarlo; ma voi potete figurarvi come rimanesse brutto, quando si accorse che era pieno di fumo. - Quella brutta strega ci ha burlati! - esclamò: e con un moto di rabbia ne scaraventò il guscio nel fiume.
Quel guscio aveva appena toccato l'acqua, che immediatamente si trasformò in una barca leggerissima colla vela spiegata. I tre amici mandarono un grido d'ammirazione e vi saltarono dentro. Appena la barca fu carica, si mosse dalla sponda e traversato il fiume approdò all'altra riva.
Scesero ed andarono ancora innanzi per un bel pezzo, finché giunsero al piede di un monte così ripido e così scosceso, che era impossibile poterlo salire. Ma l'usignuolo era andato a mettersi sulla cima, e cantava forte forte, come per dir loro che bisognava ad ogni costo arrivare fin lassù.
- Vediamo - disse allora il principe Melibeo - se la vecchierella ci viene in soccorso anco questa volta - e levato il suo uovo di tasca, lo ruppe; ma con suo gran dispiacere, vide che l'uovo era pieno di nebbia.
- Questa volta ci ha canzonati per davvero! - esclamò; e sdegnato lanciò il guscio lontano da sé con tutta la forza che aveva. Se non che il guscio, quando si fu un po' alzato in aria, cominciò a gonfiarsi smisuratamente, e in meno di un minuto si trasformò in un gran pallone volante, colla navicella attaccata.
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Osmano Melibeo
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