Poi andarono avanti, ripeterono la stessa operazione coi quattro Ciclopi che stavano alla guardia dell'orto, ed erano sul punto di sbandarsi in diverse direzioni alla ricerca dell'erba famosa, quando intesero l'usignuolo che cantava.
- Seguitemi! - disse il principe Adalberto, e guidati dal canto dell'usignuolo, poterono trovare in pochi minuti l'erba che essi cercavano. Il principe la strappò dal suolo, e coi suoi amici fuggì a tutta corsa dal castello, lieto d'aver raggiunto finalmente il suo scopo.
Non vi dirò se il mago Atlante andasse su tutte le furie, quando si avvide del brutto tiro che gli era stato giuocato, e tutto avrebbe dato per vendicarsi, ma non lo poté, perocché in quell'erba Malagigia stava tutta la forza dei suoi incantesimi. Dal momento che gliela avevano rubata egli non era più in grado di nuocere a nessuno.
I quattro amici ritrovarono il tubo, il pallone e la barca nei diversi posti dove li aveano lasciati, e così poterono in tre giorni ritornare a Balcanda, dove furono accolti dal re Ferragutte e da tutta la popolazione col più grande entusiasmo. Il re in persona andò alla grotta del corallo per toccare coll'erba Malagigia la ferita della cerva della maga Aridea, ed immediatamente la bella Rosaspina si svegliò dal sonno, e tutti gli abitanti del regno riacquistarono la parola.
Io avrei da seguitare per una settimana, figliuoli miei, se dovessi raccontarvi tutte le feste che fecero a Balcanda in quella occasione. Ma si anderebbe troppo per le lunghe e mi par tempo di farla finita.
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