Vi basti dunque sapere che il principe Adalberto poté sposare la bella Rosaspina, poiché gli altri tre cavalieri furono abbastanza soddisfatti d'essere stati salvati da lui, e che i due sposi vissero gli anni di Matusalemme, sempre contenti e felici.
Charles DICKENS
La sarta delle bambole
(Da: L'amico comune [Libro II, passim])
Nr. 23 (8 giugno 1882), p. 353-355;
Nr. 24 (15 giugno 1882), p. 371-374;
Nr. 25 (22 giugno 1882), p. 388-391;
Nr. 26 (29 giugno 1882), p. 411-412.
Vicino al piccolo paese che porta il nome di Millbank, e appunto nel sobborgo di quella grande capitale che è Londra, v'è una strada stretta chiamata Via della Chiesa, e una piazza, che si chiama Piazza Smith. In quella strada e su quella piazza vi sono molte case che rendono ben poco, e in una di esse abitava appunto la donnina piccina piccina di cui vi narrerò la storia.
Essa aveva quasi quarant'anni nel tempo di cui parlo, e il suo vero uomo era Fanny Cleaver, ma era tanto gobba, aveva le gambe tanto stravolte; ed era alta appena come una bimba di sei o sette anni, e per questo si era messa da sé il nome di Giannina Scricciolo e così la chiamavano tutti. Piccina e zoppicante com'era, con quel visino strano, ma non brutto, coi grandi occhioni grigi, somigliava moltissimo l'uccellino vispo e solitario di cui aveva preso il nome.
La mamma di Giannina era morta da un pezzo ed il babbo era un vero ubriacone. Non potete figurarvi che specie di sventura sia per una famiglia, ricca o povera, di avere il babbo che ha il vizio di ubriacarsi; ma potete ben capire quanto soffrisse la povera Giannina, sola al mondo, senza amici all'infuori del suo buon cuore, della bella mente e delle abili manine.
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