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      Lo vedevo inquieto e nervoso e gli dicevo di andar fuori. Ma fuori i ragazzi si avvezzano male. Come è facile che facciano cattiva riuscita! Ma forse non si sarebbe avvezzato tanto male se fossi stata meno gobba e meno stravolta?
      La piccola sarta riprese:
      - Dovevo andare pel lavoro, non potevo baloccarmi con lui, e quel povero ragazzo ha fatto la riuscita che ha fatto.
      - Non era male per lui soltanto, Giannina.
      - Forse; non lo so: se lo avessi tenuto allegro! Soffriva molto, ed io gli diceva delle cose ben dure. - Scrollò la testa, le lagrime le cadevano sul lavoro, ma l'ago non si fermò neppur per un momento.
      E così parlando, piangendo e lavorando, la coraggiosa donnina vestì tante bambole quante ne occorrevano per pagare ciò che aveva speso per far sotterrare quel babbo che era stato per lei un vero "martorio di figliuolo."
      - Ho da piangere e sfogarmi per un pezzo, prima di ridoventare allegra - disse Giannina tornando un giorno dai funerali del padre. - Sapete, un figliuolo per cattivo che sia è sempre figliuolo.
      Uscì sola e già annottava quando tornò a casa a prepararsi il thè. Aveva gli occhi rossi, ma batteva la piccola gruccia contro il pavimento con più forza che mai e quando ebbe preso il thè, posò una quantità di seta, di trine e di margheritine sul tavolino e si mise a lavorare come prima.
      - Non ti riposerai mai, Cenerentola?
      - Il tagliar modelli non si chiama lavorare, compar mio - rispose tagliando colle forbici la carta velina.
      Fu bussato alla porta ed il signor Riah si alzò ed aprì.


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





Giannina Giannina Cenerentola Riah