Pagina (224/360)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Possiamo provare.
      Il Re, a questa notizia, rimase turbato. Oramai era acceso di lei; la voleva sposare ad ogni costo.
      - Se questa malìa è la sua buona sorte - poi disse da sé da sé - costei dev' esser destinata a sposare un regnante.
      E, tutto allegro, rispose al ciaba:
      - Proviamo.
      Il ciaba chiamò la figliuola, senza dirle del Re; e, come questi se la vide dinanzi, restò più abbagliato di prima.
      - Buon giorno, bella ragazza.
      - Buon giorno, signore.
      - Non ti senti nulla? - le domandò suo padre che sarebbe stato felice di vederla regina.
      - Nulla; che cosa dovrei sentirmi? Lei ignorava la storia della malìa.
      Il povero Re gli parve di morire a quella risposta; e stava per andarsene via, zitto, zitto, quando il servitore, che era rimasto in un canto, credette opportuno di dire sotto voce alla ragazza:
      - Badate; è Sua Maestà!
      - Ahi! ahi! ahi!
      La ragazza cominciò a urlare. Sentiva un'atroce puntura al dito mignolo e scoteva la mano:
      - Ahi! ahi!
      Figuriamo che viso fece il Re quando capì che quella bella ragazza, la più bella di tutto il mondo, era destinata a quel tanghero del suo servitore!
      Prese in disparte il ciaba e gli disse:
      - Sta' zitto. La tua figliuola sarà regina: lascia fare a me.
      Tornato al palazzo reale, chiamò il servitore:
      - Prima che tu sposi la figliuola del ciaba, devi rendermi un servizio: mi fido soltanto di te. Porterai questa lettera al re di Spagna e prenderai la risposta. Ma nessuno deve sapere, dove tu vada e perché.
      - Maestà, sarà fatto.
      Prese la lettera e partì.
      A metà di strada incontrò quella vecchina.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





Sua Maestà Spagna