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      In quel momento sentì uno starnazzar d'ali sopra alla sua testa e scorse l'aquila reale.
      - Imbocca la prima strada purchessia. Il dittamo del buon cuore fiorisce per tutto quassù - e l'aquila sparì.
      Il conte riprese speranza e spronò il cavallo, ma la neve cadeva sempre più fitta e copriva tutti gli ostacoli della strada. Cavallo e cavaliere caddero in un fosso.
      Il conte gemeva e chiedeva aiuto; nessuno lo sentiva. Sarebbe bastato che qualcuno avessegli gettato una corda per salvarlo, ma il tempo passava e si sentiva sempre più intirizzire dal freddo. Oramai era rassegnato a morire senza rivedere i suoi, sbranato forse dai lupi; quando sentì abbaiare un cane e poco dopo lo scorse avvicinarsi alla sponda del fosso insieme con una bambina.
      - Non vi sgomentate - gli disse la bambina corro a casa e torno con una fune per tirarvi su. - Il conte riprese animo e dopo un po' di tempo vedeva ricomparire la coraggiosa bambina, la quale legata solidamente la fune al tronco di un albero la lasciò calare nella fossa. Aiutato dalla fune il conte poté salire insieme col cavallo sulla proda sano e salvo. La bimba gli dette pure una boccettina di liquore per ristorarlo e lo guidò a casa sua, dove fu accolto affettuosamente e albergato dai genitori di lei.
      - Vi potremmo dare di più - disse il padre della bambina a cena mettendo in tavola castagne e carne secca, ma il conte ci spolpa. Se sapeste che flagello è un padrone simile per noi. Bisogna soffrire e tacere, ma lui deve essere più infelice di tutti gl'infelici che fa.


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360