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      Quando fu vicino il tramonto e sonò l'ora della ritirata, la signora formica condusse fuori di città la signorina che tornò fra le sue compagne, stracariche del frutto delle loro fatiche, senza portar nulla a casa.
      Ma il giorno dipoi, la signorina Dell'Api fu la prima a saltar giù dal letto e a correre al suo lavoro. Aveva appreso dalla formica il segreto della vita, aveva imparato che le cose grandi rimpicciniscono e diventan miserie se fatte per vanagloria e per egoismo; mentre le minime cose diventan grandi quando le si facciano per adempire un dovere. Aveva imparato che nel lavoro consiste tutta la felicità della vita.
      E in quell'estate là, quando il sole fiammeggiava più ardente e i fiori chinavano stanchi e appassiti la testa sul gambo, avreste veduto la signorina Dell'Api, che, sfidando il calore e la fatica, volava di qua e di là a fare il suo dovere di bambina per bene.
     
     
     
     
     
     
      FORESE
     
      Il manuale e la fata.
     
     
      Nr. 28 (12 luglio 1883), p. 438-442.
     
     
     
      C'era una volta un manuale povero ma povero, che aveva tre figlioli come le dita.
      La notte che gli nacque il maggiore in casa non c'era neppure un po' d'olio per empire la lucerna e lui stava al buio in cucina a sedere e fantasticava.
      - Chissà se quando sarò vecchio questo figliolo che m'è nato mi darà un tozzo di pane?
      Eccoti che vede scendere giù dalla cappa del camino un gran chiarore, ma un chiarore che illuminò a giorno tutta quella stamberga nera, e in mezzo a quel chiarore vide una fata bella come un occhio di sole che gli sorrideva.
      Era avvolta in una nuvola e sulla testa aveva tre stelle.


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





Dell'Api Dell'Api