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      Era, insomma, come suol dirsi, uno scimmiottino fatto proprio col pennello.
      Vedendolo cosė di prim'acchito, si poteva quasi scambiarlo per un ragazzino di otto o nove anni. Di fatti Pipė faceva tutto il giorno il chiasso e i balocchi, come un ragazzo: correva dietro alle farfalle e andava in cerca di nidi, come i ragazzi: era ghiottissimo delle frutta acerbe, come i ragazzi: mangiava ogni cosa e mangiava sempre, come i ragazzi: e dopo aver mangiato ben bene, si ripuliva la bocca con le mani, come fanno i ragazzi, e segnatamente i ragazzi poco puliti.
      La pių gran passione di Pipė volete sapere qual era?
      Era quella di scimmiottare tutto quello che vedeva fare agli uomini.
      Un giorno, fra gli altri, mentre andava per la foresta a caccia di cicale e di grilli, vide a poca distanza un giovanetto seduto a pič d'un albero, che se ne stava tranquillamente fumando la sua pipa.
      A quella vista, Pipė spalancō tanto d'occhi e rimase come incantato.
      - Oh! - diceva dentro di sé - se potessi avere una pipa anch'io!... Oh! se potessi anch'io farmi uscire que' bei nuvoli di fumo dalla bocca!... Oh! se potessi tornarmene a casa, fumando come un camminetto acceso! Chi lo sa con che occhi d'invidia mi guarderebbero i miei quattro fratelli!...
      Mentre allo scimmiottino frullavano per il capo queste bellissime cose, ecco che il giovanetto, un po' per la stanchezza e un po' per il gran bollore della giornata, lasciō andare due sonori sbadigli, e posata la sua pipa sull'erba, si addormentō come un ghiro.
      Che cosa fece allora quel birichino di Pipė?


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





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