La mattina dopo apre un cassetto... il soldo bucato era lì!
- Soldaccio maledetto, non ti voglio neppur vedere!
E lo buttò via nuovamente, dalla finestra. Ma, la mattina dopo torna ad aprire quel cassetto, e che rivede?... il soldo bucato!
Richiuse il cassetto con stizza:
- Fossero almeno dieci lire! Mi comprerei uno straccio di vestito.
Non avea finito di dirlo, che sentì lì dentro un suono di soldi rimescolati. Sorpresa, riapre. Pareva che quel soldo avesse figliato. Oltre a quello, ce n'erano tanti da fare, giusto, le dieci lire!
D'allora in poi, quando aveva bisogno di quattrini, bastava che dicesse:
- Soldino mio, vo' cento lire; vo' mille lire!
Le cento lire, le mille lire erano subito lì.
La buona donna non si teneva questa fortuna per sé sola: faceva molte carità a tutte le persone bisognose al pari di lei, ed era già diventata una benedizione del cielo.
Ma lei quel bene lo faceva sempre col pensiero fisso al figliolino perduto.
- Che le importava di tanta fortuna, senza il suo bambino?
E sperava sempre che un giorno il Signore l'avrebbe consolata.
Passato qualche tempo, il re ebbe il capriccio di comperarsi un magnifico cavallo. Conchiuso il negozio, va allo scrigno dove teneva riposti i quattrini, e si accorge che ci mancava una bella somma.
Appostò due guardie nella stanza, notte e giorno, per chiappare il ladro, e dopo due settimane tornò a guardare. Mancava un'altra bella somma!
Si mise in agguato lui stesso: cominciava a sospettare dei suoi servitori.
Una mattina, sente una voce, nell'aria, lontana, lontana:
| |
|