Quando fu l'ora, s'intese nella via:
- Cenci, donnine, cenci!
A questo grido, il puttino di terracotta scoppiò e ne uscì fuori un bel giovanetto, fra un rovesciarsi di monete che ruzzolavano da tutte le parti.
Il re, allegro anche perché riacquistava tutti i suoi quattrini, voleva bruciarlo; ma il bambino corse prima dalla sua mamma e non sapea staccarsele dal collo.
- Bimbo mio, tu sarai re! - Ed era già reuccio, poiché il re lo adottava!
Qui entrò una guardia e disse:
- Maestà, c'è di là un cenciaiuolo: dice che rivuole il suo soldo bucato.
Il re non ne sapeva nulla; ma la povera donna rispose subito: - Eccolo qui!
Saputa la storia di quel soldo, il re, avaraccio, pensò ch'era meglio tenerselo per sé.
E, andato di là, bucò un altro soldo allo stesso modo, e lo diede in cambio al cenciaiuolo. Ma gli andò male.
La prima volta che disse: soldino mio, vo' mille lire! invece di mille lire furono mille nerbate che lo conciarono per il dì delle feste, tanto che ne morì.
- Bimbo mio, tu sarai re! E si era avverato!
Stretta la foglia, larga la via,
Dite la vostra che ho detto la mia.
NOTA:
(*) Giunca è nave speciale ai mari della China della quale il modello non è cambiato da Marco Polo (1290), ai nostri giorni; le giunche hanno vele di stuoia intessuta.
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Giunca China Marco Polo
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