Ed è in vero vergogna per noi che non si scriva la Vita di un nomo che spese la vita in pro della comune patria, com'è vergogna per noi lasciare senza degno sepolcro, il sublime cantor dei Sepolcri.
E di un pubblico monumento siamo pure al Giusti debitori. E questo vorrei che sorgesse piuttosto che in Toscana in qualunque altra parte della Penisola. Onorare pubblicamente i grandi uomini nel luogo ove nacquero è un fomentare le gare municipali, è un accrescere le barriere che ci dividono. Io vorrei pur un giorno veder sorgere la statua del Mameli a Torino, a Genova quella del Perrone e del Passalacqua; quella dei Fratelli Bandiera a Milano, a Venezia quella di Luciano Manara; quella di Ruggero Settimo a Napoli, quella di Alessandro Poerio a Palermo. E se i tempi non consentono erigere ovunque pubblici monumenti a questi uomini grandi, s'inalzino nelle case, nelle Accademie, nelle Ville; s'inalzino nei Giardini, invece di quei Fauni che ridono, ridono eternamente non si sa poi di che, quando non sia della scempiaggine di chi ce gli ha collocati.
CAPITOLO UNDECIMO.
UN LIETO INVERNO.
Erano scorsi pochi giorni dacchè il Giusti era arrivato da me a Pisa, quando facemmo una specie di società (non segreta, intendiamoci) col Professore Giuseppe Montanelli, e coi livornesi Dottore Giovanni Giacomelli e Avvocato Adriano Biscardi, la quale teneva giornalmente le sue sedute a tavola, una settimana in casa del Montanelli, un'altra in casa mia. Oltre i suddetti soci ordinari, ve n'erano poi alcuni aggregati, i quali prendevano parte attiva a queste sedute.
| |
Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze 1863
pagine 416 |
|
|
Vita Sepolcri Giusti Toscana Penisola Mameli Torino Genova Perrone Passalacqua Fratelli Bandiera Milano Venezia Luciano Manara Ruggero Settimo Napoli Alessandro Poerio Palermo Accademie Ville Giardini Fauni Giusti Pisa Professore Giuseppe Montanelli Dottore Giovanni Giacomelli Avvocato Adriano Biscardi Montanelli
|