E quel giorno giunse pur troppo sollecito. Alle ore 4 pomeridiane del 31 marzo 1850, fu soffocato improvvisamente da un trabocco di sangue, prima che si giungesse a prestargli i soccorsi dell'arte e della religione. La sera del di 1° aprile, il suo corpo fu portato alla Chiesa di San Miniato al Monte. Reggevano i quattro lembi della coltre Ubaldino Peruzzi Gonfaloniere di Firenze, l'Abate Raffaello Lambruschini, il Professor Domenico Valeriani Segretario della Accademia della Crusca, e il Professore Giovan Battista Giorgini. Una folla di dolenti amici accompagnava all'ultimo asilo di pace quel carissimo estinto; e fra questi notavasi la veneranda figura dell'uomo126 che l'aveva incoraggiato da giovane, consigliato da adulto, ospitato pių anni in sua casa; dell'uomo che fanno caro a tutti il gentile uso delle ricchezze, l'operoso amor della patria, la sapienza, l'ingegno, la probitā, le sventure.
I pubblici fogli lamentarono il mesto caso; furono anche dati in luce vari opuscoli, dei quali i pių rilevanti sono i Cenni sulla sua vita dell'Avvocato Leopoldo Cempini, il Discorso del Dottor Stanislao Bianciardi, e la Commemorazione letta dal Prof. Giuseppe Arcangeli all'Accademia della Crusca nell'Adunanza solenne de' 17 settembre 1850. Il giovine Reginaldo Bilancini gli scolpė con amore studioso un marmoreo monumento, a pič del quale leggesi questa iscrizione:
QUI RIPOSA IN DIO LA MORTALE SPOGLIADI GIUSEPPE GIUSTI
CHE DALLE GRAZIE DEL VIVO NOSTRO IDIOMATRASSE UNA FORMA DI POESIA
PRIMA DI LUI NON TENTATA
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Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze 1863
pagine 416 |
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