Intanto un prete da un'altura vicina l'esortava a morire santamente, e il pover'uomo riceveva l'assoluzione in articulo mortis, e gridando faceva testamento: — Sono del tal luogo, avanzo venti scudi dal tale, ne ho in tasca altri quattro, lascio tutto il mio ec. (I debiti, o non ne aveva, o in quel frangente se gli scordava.) Fortunatamente quell'albero non fu abbattuto, ed egli potè salvarsi rimettendoci gli arnesi e il compagno della sua professione.
3.
A Edoardo.....
Caro Edoardo.
Il mio viaggio con babbo è andato in fumo; e vedo che tentando di persuadere quest'uomo benedettissimo, si perde il ranno e il sapone; sicchè continuerò a far le viste di far l'avvocato.
Dacchè sono partito di costà, non ho avuto da lodarmi gran cosa della salute, ma ne do la colpa al tempo che ha fatto un cambiamento notabilissimo. In quanto al paese, non ripeterò quello che ho detto le mille volte; durano tuttavia le cabale che nei miei tempi infelici ipse miserrima vidi et quorum pars magna fui: ma adesso che sono fuori del tiro del cannone, mi veggo assai bene accolto, seppure quest'accoglienza non fosse sul gusto di quella che sogliamo fare ad una bestia rara nei primi giorni che ci vien presentata, e che vista e rivista finisce per annoiare. Vedremo.
Sto leggendo l'opera che m'imprestò mamma, la quale, dilettandomi sommamente, mi compensa della noia che provo nel succhiarmi quei libri interminabili della Storia Letteraria del cavalier abate Girolamo Tiraboschi, il quale, oltre a quei due primi peccati, aveva ancora quello d'esser regio bibliotecario e consigliere alla corte di Modena.
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Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze 1863
pagine 416 |
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Fortunatamente Edoardo Edoardo Storia Letteraria Girolamo Tiraboschi Modena
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