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      Ma la veste usata troppo genera sazietà, in quel modo che offende l'occhio l'altra sfacciatamente nuova. Il solito espediente della via di mezzo è screditato dacchè divenne ricetta politica: dunque? Ardire: aprirsi una via a traverso gl'inciampi del secolo, liberandosi dalle panie aristoteliche e dalla fuliggine satanica: poter dire infine a noi medesimi:
      . . . . . . . . . . . . A te fia belloL'averti fatta parte da te stesso.
      E chi dice che non è necessario lo studio? Chi non seppe mai d'avere una testa sulle spalle, e chi non ne comprese il come e il perchè. Lasciamo da parte i misteri del cuore e della mente, e parliamo del nostro io materiale. Nasciamo, chi più, chi meno, atti a lottare, a saltare, a correre; ma è la bella proporzione delle membra che ci fa naturalmente ed esclusivamente lottatori, saltatori e lacchè, o non piuttosto l'esercizio? Sanno, del resto, i muriccioli, che lo studio è la ginnastica della mente. E schiafferei quei tali che affettano un'assoluta fede nel sistema di Gall, e non intendono poi lo sviluppo progressivo e concomitante degli organi tutti di questa macchina umana, credendo che la legge dei muscoli sia diversa da quella alla quale è subordinato il cervello.
      Ora venghiamo più strettamente a noi. Godo della fama che le va aumentando la traduzione francese della Luisa, e di quella che le verrà certamente per l'altra in tedesco. Confesso però che mi sgomenterei d'un traduttore delle cose mie, come del tradurre le altrui.
      Bella scelta è il subietto del romanzo!


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Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze
1863 pagine 416

   





Gall Luisa