Ma così sia, chè io oramai ho dimenticato o cerco di dimenticare tutto, fuorchè l'obbligo di non imbrattarmi ulteriormente col contatto dei furfanti.
Non so chi abbia potuto spargere che si fa un'edizione di Dante per cura di Niccolini colle vignette di Bezzuoli. Anco mio padre mi accenna questo..... Finchè quel poco barlume d'ingegno mi basta, ho risoluto di fare del mio, e di serbare alla vecchiaia ad affaticarmi sulle opere degli altri per illustrarle. Intanto continuo a fare quello che posso e studiando e scrivendo, ma chi sa! Carlo mio, sono per dirti una cosa, e prima di dirtela lascia ch'io ti rammenti quanto sia lontano da presumere di me; tu lo sai, e sai ancora quanto io ad onta delle lodi degli altri abbia perseverato a dire che mi sentivo debole e pochino. Tu mi sei stato testimone più volte, e però vengo francamente a dirti che ora quei miei ghiribizzi hanno girata la Toscana, e anco son passati oltre. Lascio le lodi degli amici o dei dilettanti; lascio i giornalieri incitamenti a mostrarmi in pubblico, e dico solamente che Carmignani, Niccolini, Azeglio, Manzoni e Grossi o m'incoraggiano o mi mandano a incoraggire, fra gli altri per mezzo di Mayer. Da ogni parte mi cercano quelle corbellerie, ed io, mio malgrado, son costretto molte volte a darle e poi a pentirmi d'averle date. Quante cagioni di superbia! Quanti motivi di alzare la testa! No, Carlo mio, io sono inferiore al nome che lo zelo degli amici m'ha fatto. Anzi, credi a me (chè ad altri non scriverei così per non apparire vanaglorioso), non so come sostenerlo, non so come corrispondere all'aspettativa di molti.
| |
Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze 1863
pagine 416 |
|
|
Dante Niccolini Bezzuoli Toscana Carmignani Niccolini Azeglio Manzoni Grossi Mayer Carlo
|