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      Perchè è indubitabile che le lodi degli uomini sommi sono una grande raccomandazione presso il pubblico, ma anco una gran soma per le spalle di chi le deve portare a garbo. Non me ne sono sentita crescere la superbia ma la voglia d'imparare a fare, e vorrei poterle meritare piuttostochè averle conseguite.
      Gliene trascrissi quattro o cinque scherzi i meno peggio, perchè ne mostrò desiderio. Fra tutti gli piacque La Vestizione, Il Brindisi di Girella, e altri che ora non rammento.
      Tieni in petto queste cose perchè tu le crederai, conoscendomi; altri forse me l'imputerebbe a vanagloria o a ciarlataneria. Non ti nego che da quel momento in poi ho esalati a polmone allargato di gran respironi; ma non cammino per questo più verticale del solito, nè camminerò mai.
      Nel partire da Firenze ti lasciai un biglietto di congedo e ti pregava di salutarmi gli amici; ora te ne riprego, e avanti che il giuoco resti ti darò tanto da pagare i debiti contratti ultimamente teco; quello poi d'avermi ispirato l'amore degli studi, non ho nè avrò mai moneta che vaglia.
      47.
      Ad Antonio Guadagnoli.135
      Pescia, 6 novembre 1840.
      Mio caro Guadagnoli.
      Seppi che avevi cercato di me a Firenze nel giugno passato, e avrei voluto esserci per goderti un po', per dire due buscherate more solito. Non dar retta a chi ti dice tante belle cose di me: son qua a mettere insieme salute e quattrini e nient'altro.
      Ti ringrazio delle buone accoglienze fatte al Caleffi: a buon rendere.
      Davvero mi rincresce di te per l'impegno contratto col Giornale di Milano.


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Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze
1863 pagine 416

   





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