Pagina (196/416)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Or ora ci proibiscono le lucernine, e ci mandano a letto al buio come i polli. Uno di noi disse: E' lo fanno perchè hanno a noia tutto ciò che piglia fuoco ad un tratto. E può anco darsi: ma perdio! se vedono un'immagine di rivoluzione in un fiammifero, bisogna che ci si siano incapacciati davvero. Tutt'al più vedrei nel fiammifero l'immagine dell'amor patrio che abbronza talora l'anima d'un liberale da caffè, che adesso sbraita il frasario dei Ciompi e dei Sanculotti, e vòltati in là o non è altro, o è già in Depositeria a riscuotere quei pochi.
      Il Corno alle Scale, dopo il Monte Bianco e il Cimone di Fanano, è il monte più alto che abbiamo tra noi: s'inalza dal mare..... Dicono che ci passasse Annibale, ma già ognuno lo fa passare da casa sua, e stando a certi storici, questi uomini grandi si son moltiplicati per sette Sant'Antoni. Il Lago Scaffaiolo rimane più basso del Corno alle Scale, ed è in un bacino formato o da un vulcano, o chi sa da che cosa. Ha intorno a cinquecento cinquanta piedi di circonferenza e pare che prenda alimento di sottoterra, perchè gli scoli delle acque, veduta la ristrettezza del bacino, non possono esser tanti da ristorarlo di quello che n'asciuga l'aria. Pare che abbia molto fondo, perchè gettandovi dei sassi nel mezzo, fanno un tonfo cupo e sonoro, indizio certo della profondità. Sebbene non sia cosa nuova nelle grandi montagne, pure è strano trovare un lago lassù; ma il più curioso è che non v'è un pesce nè un uccello acquatico, nè segno veruno di vegetazione, neppure un filo d'erba.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze
1863 pagine 416

   





Ciompi Sanculotti Depositeria Corno Scale Monte Bianco Cimone Fanano Annibale Sant'Antoni Lago Scaffaiolo Corno Scale