Pagina (213/416)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Tu sii di quest'ultimi come lo sei stato fino a qui; ma poichè Dio t'ha dato cuore e mente, piuttosto che raddrizzare le gambe a' cani col precetto, ti prego a farlo coll'esempio, e lasciare che gli altri t'abbaino ai calcagni. Quando ho visto il tuo nome mescolato con quello dei nostri quondam rispettabilissimi superiori, mi son rammentato di Cristo a quattordici anni ai capelli nel Tempio cogli Scribi e co' Farisei. Prendo i paragoni dalla Bibbia. Rallegrati meco della mia fama in potenza.
      53.
      A Silvio Giannini.
      Pescia.....
      Gentilissimo Sig. Giannini.
      Dal giugno a questa parte sono stato malissimo di salute e non m'è venuto fatto di condurre a fine nulla di nuovo per la sua Strenna. Aveva incominciato a scrivere sopra un tema aereo (perchè ancor io qualche volta risento del contagio che corre) intitolato dal mio mistico delirio I segreti sospiri dell'anima. Veda che soggetto vago e indeterminato. I libracci forestieri che qualche volta ho la breve pazzia di leggere, al vedere mi lasciano nella testa una striscia d'argento falso come fa la lumaca. Oltre a questo pensava di farle una novelletta, nella quale gli scherzi mirassero a qualche cosa di buono, ma assuefatto a scrivere senza lo spauracchio del Padre Mauro, feci e feci e non conclusi nulla.
      Era sul punto di mandarle una lettera di scusa quando mi giunge a Pescia la cara sua dieci giorni dopo essere stata scritta. Thouar non m'ha più veduto, perchè scappai come un disperato dal caldo insoffribile, i miei fogliacci sono tutti là; il tempo stringe, vorrei contentarla e non so che pesci pigliare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze
1863 pagine 416

   





Dio Cristo Tempio Scribi Farisei Bibbia Silvio Giannini Sig Strenna Padre Mauro Pescia