Non vorrei che tu dopo essertene innamorato dovessi passare all'altro eccesso di averla in dispregio, se mai tu la vedessi rapire da mani turpi e vituperose, o fuggire dinanzi come l'ombra della notte. Tieni l'occhio ai buoni, e a quelli soli ingegnati di piacere; il resto è fango, fango della strada. Non avrò mai parole per dirti poi che ti guardi bene dal volere conseguire, non la vera gloria, ma una immagine bugiarda di lei, cioè il battere delle mani fuggitivo e insignificante di chicchessia a prezzo del tuo decoro e della tua coscienza. Socrate, il più sapiente degli uomini, piuttosto che adulare i suoi concittadini (che erano ben altra cosa che i nostri d'ora), scelse di morire; ma la sua memoria non morirà mai.
Studia piuttosto per te medesimo, per educarti l'animo alle cose alte e gentili, per formarti un'occupazione dolce e nobilissima che un giorno potrà essere di grande aiuto a te e agli altri. Senti me: Crescerai, entrerai nel mondo, conoscerai che la vita non è tutta dolce come la senti ora. Mi duole di conturbarti codesto animo semplice, confidente, affettuoso, ma non posso fare a meno di dirti che non sempre troverai gli uomini così carezzevoli, così disposti a giovarti come gli trovi ora. Sentirai bisogno di consiglio, di conforto, d'aiuto, e forse non l'avrai dagli altri. Se non t'avvezzi per tempo a bastare a te stesso, a cercare un refugio nei tuoi libri, Dio non lo voglia, ma così buono e ingenuo come sei, viverai infelice. Queste cose te le dico perchè le ho provate io medesimo; e giovine, libero di me come sono, mi troverei molto sgomento, se non avessi questo sollievo di chiudermi nella mia camera, e di dimenticarmi dei mali presenti meditando su i libri e sulle memorie degli uomini d'una volta.
| |
Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze 1863
pagine 416 |
|
|
Crescerai Dio
|