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      Sentirselo poi dire da un uomo come voi, lo considero veramente come una ricompensa, e la valuto, come dite benissimo, assai più che gli articoli di Gazzetta. Quel che poi veramente mi consola è il sentire che lo spirito del libro non sia disapprovato, e che non porti disistima pel carattere dell'autore. Dico consola perchè v'è stato chi invece di dire: Si vede che l'autore è un galantuomo, ha detto: Si vede che dev'essere un birbante. Ed a me che parve di non esserlo, mi pareva la cosa un po' dura. Vi ringrazio insomma di quel che pensate di me e del mio lavoro, e vi ringrazio d'avermelo scritto. Perchè non mi restasse nulla da desiderare bisognava anche dirmi qualcuna almeno delle cose che vi dispiacciono, sia sul pensiero che sullo stile e la lingua. E se voi Toscani voleste avere un po' di carità per i non Toscani e dir loro le parole di lingua parlata, quando ne impiegan altre, si verrebbe a poco a poco a scrivere men male che non si scrive nel resto dell'Italia, ed a poco a poco s'acquisterebbe quest'unità.
      Se il cuore v'ispira di far un'opera buona, sapete dunque quel che avete da fare. Mia moglie mi incarica di salutarvi, io v'abbraccio con quel cuore e quella stima che sapete.
      Vostro affezionatissimoMassimo D'Azeglio.
      73.
      Caro Amico.
      Il caso che mi descrivi nella cara tua del dì.... è veramente lagrimevole. Chi avrebbe detto, quando si compiaceva tanto dell'acquisto di quel faeton, che ne sarebbe stato rovesciato dalla furia dei cavalli e infranto fra le ruote? Poveretto! io mi sono sentito stringere il cuore, non tanto perchè ogni uomo dabbene deve partecipare delle disgrazie de' suoi simili, quanto per l'età conforme che suole esser motivo di più speciale commiserazione.


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Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze
1863 pagine 416

   





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