E siccome so che la gamba non ti porterebbe dove porta me, facevo il castelletto di venire a prenderti con un calessino, di portarli qua come a casa tua, e poi alle belle giornate, parte a piedi, parte sopra un ciuchino, condurti a godere tutti i bei colpi d'occhio che si presentano da questi poggi. Sarà mai possibile? Avrei bisogno di te perchè davvero, togli mio padre e mia madre, qua sono troppo solo, e la solitudine non è fatta per me.
Siccome sento che anderei a fare un'elegia, rallegriamo la materia. Ho saputo un fatto stranissimo. Un parroco di campagna, una domenica avanti Vespro sentì di casa un gran rumore: s'affaccia alla finestra, e vede diciotto o venti suoi popolani abbaruffati sul piazzale della chiesa. Fermatevi, birbanti, siete scomunicati; fermatevi vi dico: e quelli tiravano via a mescere cappiotti e legnate. A chi dico? seguitava a gridare il prete, non la volete intendere? ora ve la fo intendere io. Chiappa un fucile, tira giù nella folla e bazza a chi tocca. Quando si sentirono piovere addosso i pallini, si divisero. Ti piace il modo di sedare le risse? Eppure se tu guardi bene molti fanno così.
Dunque il Libri è arrivato? È tanto tempo che desidero di conoscerlo, e a farlo apposta torna sempre a Firenze nel tempo che io sono altrove. Se fossi certo di trovarlo, darei una scappata costà; ma per ora ho mille impegni per andare di qua e di là a queste ville circonvicine. Forse sabato mattina anderò all'Agna dal Niccolini, ma per tornare subito via la sera medesima.
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Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze 1863
pagine 416 |
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Vespro Libri Firenze Agna Niccolini
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