Giacchè ci siamo, ti farò notare anche un altro modo. Il piombo minuto, fuggendo dalla canna, quanto più s'allontana, tanto più si allarga e si sparpaglia, e questo allargarsi è chiamato far la rosa: ora, quando il cacciatore, o per difetto della polvere medesima, o per aver dosato male la carica, vede che i pallini, forando le frasche all'intorno, lasciano nel mezzo intatto il volatile, soglion dire: l'ho vagliato. Poi, secondo che l'animale è alla maggiore o minore distanza del giusto, dicono, come saprai meglio di me, è fuor di tiro, è a mezzo tiro, ec.
Ora veda la Vostra Linguaia Maestà che razza d'erudizione è la mia: e avverta bene che lascio in tronco perchè la non si spaventi, che del resto, intorno alle faccende venatorie, quorum pars magna fui, avrei cose da perpetuare lo sbadiglio sulle labbra al Padre Cesari, non che sulle sue.
Son grato al desiderio tuo, e degli altri miei più cari; ma via, lasciatemi stare un altro po' qua, a trastullarmi coi comodi di casa mia, e a rimettere un tallo sul seccume prodotto da un clima diverso da quello che m'ha allevato. E poi, vedi, qua dove nessuno o quasi nessuno parla di libri, io mi succhio que' pochi che posso raccapezzare, come si succhierebbe una tazza di caffè, in paesi dove si campasse di polenda. E ti so dire che fanno un pro, che quello di una bistecca nell'ora che lo stomaco suona a soccorso, non c'è per nulla. Costà invece, dove mi ficco sempre tra quelli che si mescolano di studi (o sia per un peccato mio particolare, o perchè son uomo anch'io), finisco per stuccarmi della pietanza giornaliera, e son tomo da preferire la Commedia di Mercato nuovo e di Piazza Santa Trinita (sdrucciolo come lo fate voi Padroni Colendissimi degli accenti ec. ec.
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Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze 1863
pagine 416 |
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Vostra Linguaia Maestà Padre Cesari Commedia Mercato Piazza Santa Trinita Padroni Colendissimi
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