A Roma posso dire di non aver veduto altro che sassi, ma sassi pieni di vita e d'istoria. Il Campo Vaccino, il Colosseo, e altri mille avanzi della grandezza romana, sono cose superiori a ogni immaginazione: qua ho veduto sassi e uomini. Il golfo è una veduta meritevole, Pompei una cosa unica al mondo, il Museo per i bronzi e per gli oggetti trovati a Ercolano e in Pompei unico anche esso. La costiera da Posillipo a Capo Miseno è una vera lanterna magica di maraviglia. Pozzuoli, Baia, Cuma serbano, è vero, le sole vestigia del lusso e della magnificenza romana, ma quel poco basta a farti sentire tutto ciò che n'abbiamo perduto. Io percorreva quei luoghi fiacco fiacco e quasi melenso per i miei incomodi che non trovano la via d'uscirmi d'addosso, ma la vista di quelle cose mi rinfrancava l'animo. L'unica cosa che ti frastorni è quel goffo commento che ti ronzano all'orecchio i custodi dei luoghi, commento che nuoce al testo come quelli fatti a Dante. Se credi a loro, Cicerone, per esempio, valeva per tre Sant'Antoni, perchè non fai un passo, che non ti dicano: Qui era la villa di Cicerone. Credo che da Roma a tutta la Sicilia di battezzato vi siano più sassi che uomini. In ogni modo, incredulo come sono a queste chiacchiere, so d'essere in luoghi abitati una volta dai Greci, dai Romani, dai Saraceni, dai Normanni e dagli Spagnuoli. Vedi che mistura di cose, che fecondità di memorie, che spazio per la mente! Un'altra cosa che ti fa ira sono i restauri fatti alle statue ed ai bronzi antichi.
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Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze 1863
pagine 416 |
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