Figurati! a un tronco meraviglioso dell'Antinoo hanno appiccicato certe braccia e certe gambe che paiono guanti e calze ripiene di semola. Quest'irriverenza per i miracoli dell'arte antica, non puō cadere altro che nell'animucciaccio gretto d'artigianelli presuntuosi e inetti; i veri artisti si ricusano sdegnosamente a questi sacrilegi. Solo Michelangiolo nei restauri fatti al Gallo moribondo e al Laooconte, ha raggiunto lo scalpello antico; eppure invitato a rifare le gambe all'Ercole Farnese se ne ricusō dapprima; poi sforzato le fece, ma nell'atto d'assestarle al posto le fracassō per ira e per espiazione; ed era l'autore del Mosč, della Notte, del Pensiero e d'altre bagattelle di questa sorte. A chi ha occhi per vedere basta un frammento; e chi da quello non sa ricostruire l'intiera figura, e colla mente adempierne il diletto, non vada a vedere. Di pių recente ho veduto dei bellissimi affreschi dello Zingaro, sebbene malmenati dal tempo e dalla incuria degli uomini. Di questi tesori si fa come della tasca del prodigo, se ne prende cura quando č lė lė per vuotarsi. Vi sono anche dei bei sepolcri, tra i quali uno dei tre fratelli Sanseverino avvelenati da uno zio, che č bello e pietosissimo. A San Martino vi č uno Spagnoletto da comprare molti dei nostri quadri.
Ho detto d'esser breve e non trovo la via per finire, sebbene non abbia detto il centesimo. Voglimi bene.
138.
Al professore Giuseppe Vaselli.
Napoli .... febbraio 1844.
Mio caro Beppe.
Ti porterā questa lettera il signor Gregorio De Alessandria che da Napoli viene a vedere la nostra Toscana.
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Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze 1863
pagine 416 |
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