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      Mi fece pena staccarmi da quella donna: diedi un soldo a ciascuno dei bimbi, e uno a lei perché comprasse per il piccolo un panino da aggiungere alla pappa, quando sarebbe andata in città.
      Ti assicuro, mio caro, che quando non riesco a frenare i miei sensi, calma il mio tumulto la vista di una creatura come questa, che trascorre in una felice tranquillità la stretta cerchia della sua esistenza e vive giorno per giorno, e vede cadere le foglie pensando soltanto che l'inverno si avvicina. Da allora io vado spesso laggiù. I fanciulli hanno fatto amicizia con me, hanno lo zucchero quando io bevo il caffè e la sera dividono con me il pane e burro e il latte quagliato. La domenica non manca mai il loro kreuzer, e se io non mi trovo lì all'ora della preghiera, l'ostessa ha l'ordine di distribuirlo.
      Essi sono pieni di espansività, mi raccontano ogni cosa, e io godo specialmente di osservare le loro passioni e l'esplosione dei loro desideri quando si riuniscono molti bambini del villaggio.
      Ho durato gran fatica a persuadere la madre la quale temeva che i bambini potessero dar fastidio al SIGNORE.
      30 maggio.
      Quello che ti dicevo recentemente a proposito della pittura, può anche riferirsi alla poesia: si tratta soltanto di saper riconoscere quello che c'è di meglio e di osare esprimerlo: certo questo si chiama dir molto in poche parole. Oggi ho assistito a una scena che, ben descritta, formerebbe il più bell'idillio del mondo: ma che importa dire POESIA, SCENA, IDILLIO? perché bisogna sempre agghindarsi quando si vuole interessarsi a una manifestazione di natura?


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I dolori del giovane Werther
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 144