Sono soddisfatto e contento; e per conseguenza non sono un buono storico.
Un angelo! ahi, questo ognuno lo dice della sua amata. E quindi non so come fare a dirti come lei sia perfetta, perché sia perfetta: in breve lei è riuscita ad avvincere tutto il mio essere.
Una grande purezza si unisce a una grande intelligenza, e la bontà e l'energia, la pace dell'animo e l'amore alla vita attiva armonizzano in lei. Tutte le cose che ti scrivo non sono che chiacchiere inutili e vane astrazioni che non esprimono nulla di quello che lei è. Un'altra volta... no, non un'altra volta, ora subito voglio raccontarti, perché‚ se non lo faccio ora, non mi decido più. Giacché, a dirti la verità, da quando ho cominciato a scriverti, tre volte sono stato sul punto di posare la penna, di far sellare il cavallo e di andar là. Eppure stamattina ho giurato che non andrò oggi, ma vado ogni momento alla finestra per vedere quanto è ancora alto il sole...
Non ho potuto resistere, son dovuto andare. Ora sono di ritorno, Guglielmo, mangerò il pane e burro della mia cena e ti scriverò. Quale gioia è stata per me il vederla nel cerchio vivace di tanti cari fanciulli, i suoi otto fratelli e sorelle!
Se continuo così, alla fine ne saprai quanto in principio; ma ascolta, e io mi sforzerò di venire ai particolari.
Ti scrissi ultimamente che ho conosciuto il consigliere S. e che egli mi ha invitato ad andarlo a trovare nel suo eremitaggio, o meglio nel suo piccolo regno. Io trascurai la cosa e non vi sarei forse mai andato, se il caso non mi avesse indicato quale tesoro si nascondeva in quella tranquilla contrada.
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Guglielmo
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