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      Tu dici che mia madre desidererebbe molto di sapermi attivo; ciò mi ha fatto ridere. Non sono forse attivo anche ora? e in fondo non è forse indifferente che io raccolga piselli o lenticchie? tutto al mondo finisce in cose da nulla, e un uomo che, per volere altrui, ma senza un'intima passione, una personale necessità, si affanna dietro al denaro, l'onore o altro, sarà sempre un pazzo.
      24 luglio.
      Ti sta tanto a cuore che io non trascuri il disegno, e io preferirei non parlartene affatto, piuttosto che dirti che da qualche tempo in qua me ne occupo assai poco.
      Mai sono stato più felice, mai il mio sentimento della natura, esteso fino alle pietruzze e ai fili d'erba, è stato più integro e più profondo... eppure, non so come esprimermi; la mia forza di rappresentazione è debole: tutto è mobile e ondeggiante dinanzi a me, e io non posso fissare un contorno; mi immagino che se avessi dell'argilla o della cera saprei ben modellarla. Se dura così, finirò col prendere dell'argilla e darle forma, dovessi anche fare delle palle!
      Tre volte ho cominciato il ritratto di Carlotta, e tre volte mi sono vergognato: sono veramente dolente perché prima ero molto felice nel cogliere le somiglianze. Ho fatto invece la sua SILHOUETTE, e bisogna che me ne contenti.
      26 luglio.
      Sì, mia cara Carlotta, mi occuperò di ogni cosa e ordinerò quello che desiderate; datemi anzi un maggior numero di commissioni, datemene spesso. Solo di una cosa vi prego: non mettete sabbia sui bigliettini che mi scrivete. Quello di oggi l'ho rapidamente avvicinato alle mie labbra e i miei denti hanno scricchiolato.


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I dolori del giovane Werther
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 144

   





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