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      Monti enormi mi circondavano, abissi mi stavano dinanzi, torrenti tempestosi precipitavano, fiumi scorrevano ai miei piedi, la foresta e la montagna risuonavano; io vedevo tutte queste forze misteriose agire e creare all'unisono nelle profondità della terra, e poi sulla terra e sotto il cielo brulicare le razze delle svariate creature.
      Tutto, tutto si popola di mille forme diverse; e gli uomini si rinchiudono sicuri nelle loro casette e immaginano di essere signori del mondo. Povero pazzo che giudichi ogni cosa ristretta perché sei così piccolo! Dalla montagna inaccessibile al deserto che nessun piede ha calcato, all'estremo dell'ignoto oceano, alita lo spirito dell'eterno creatore e si rallegra di ogni grano di polvere che lo comprende e vive! Oh quante volte avrei voluto allora sulle ali della gru che volava sul mio capo, essere trasportato alla riva del mare sconfinato, bere alla coppa spumante dell'infinito l'ardente gioia di vivere, e solo per un istante far penetrare nel mio seno ristretto una stilla della beatitudine che prova l'essere il quale tutto crea in sé e per sé.
      Fratello, il solo ricordo di quelle ore mi fa bene. Lo stesso sforzo che io faccio per risvegliare in me quei sentimenti ineffabili, per esprimerli ancora eleva l'animo mio, e mi fa doppiamente sentire l'angoscia dell'ora presente.
      Mi sembra che dinanzi alla mia anima sia stato tirato un sipario e lo spettacolo della vita sconfinata si cambia davanti a me nell'abisso della tomba eternamente aperta. Tu puoi dire: questo esiste! quando tutto passa, quando ogni cosa scompare con la velocità del fulmine, e così raramente conserva l'integrità del suo essere, ed è travolta nel torrente e annientata contro le rocce?


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I dolori del giovane Werther
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 144