Abbattuti! Mi sento impazzire, e sarei pronto a uccidere quel cane che ha vibrato il primo colpo di scure. Io che sarei capace di prendere il lutto se avessi nel mio giardino una coppia d'alberi simili a quelli, e uno dovesse morire di vecchiaia, io devo vedere una cosa simile. Pure, caro Guglielmo, c'è un compenso; vedi che cos'è il sentimento umano: tutto il villaggio è indignato, e io spero che la moglie del pastore si accorgerà dal burro, dalle uova e dagli altri segni di amicizia che di solito riceve, di aver ferito la sua parrocchia, perché è stata lei, la moglie del nuovo pastore (il nostro vecchio è morto), una donna magra e malaticcia che ha molte ragioni di non prendere interesse a nessuno al mondo, perchéŠ nessuno ne prende per lei. È una pazza che si picca di essere sapiente, che si dedica allo studio del canone e lavora enormemente alla nuova riforma morale e critica del cristianesimo; si stringe nelle spalle alle fantasticherie di Lavater, la sua salute è scossa, e di conseguenza non gusta alcuna gioia su questa terra. Soltanto una creatura simile poteva esser capace di abbattere i miei alberi: vedi, non me ne posso capacitare! Figurati che le foglie cadute le insudiciavano e rendevano umido il cortile, gli alberi le toglievano la luce, e quando le noci eran mature i fanciulli vi gettavano contro delle pietre... e tutto questo le dava ai nervi, la turbava nelle profonde meditazioni durante le quali pesa e confronta Kennicot, Semler e Michaelis. Quando ho visto tutti scontenti nel villaggio, e specialmente i vecchi, ho detto loro: perché avete sopportato questo?
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Guglielmo Lavater Kennicot Semler Michaelis
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