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      - Se il borgomastro vuol qualche cosa, mi hanno detto, che possiamo fare noi, qui in campagna? Ma almeno qualcosa di bene è avvenuto: il borgomastro e il pastore (il quale sapeva questa volta di trar profitto dai capricci di sua moglie che di solito non rendono il suo pranzo più lauto), avevano pensato di dividersi a mezzo il guadagno; ma è intervenuto il fisco che ha detto: è roba mia, perché aveva antichi diritti sulla parte del presbiterio dove erano gli alberi, e li ha venduti all'incanto. Essi giacciono abbattuti! Oh se fossi stato principe, la moglie del pastore, il borgomastro e il fisco vedrebbero... Principe! Già, se fossi principe che m'importerebbe degli alberi del mio paese?
      10 ottobre.
      Mi basta vedere i suoi occhi neri per essere felice! Vedi, quello che mi cruccia è che Alberto non sembra essere così felice come... sperava, come sarei io se... Non mi piacciono i puntini sospensivi, ma questa volta non posso esprimermi altrimenti, e mi sembra di essere abbastanza chiaro.
      12 ottobre.
      Ossian ha preso il posto di Omero nel mio cuore. In quale splendido mondo egli mi conduce! a errare sulla brughiera al mormorìo del vento tempestoso che nella nebbia vaporosa fa apparire i fantasmi degli avi nella pallida luce lunare; a udire dai monti attraverso il mugghiare dei torrenti nelle foreste i gemiti mezzo soffocati che gli spiriti esalano nelle loro caverne, e i lamenti della fanciulla che sospira il suo dolore intorno alle quattro pietre coperte d'erba e di muschio che formano la tomba dell'eroe che amava.


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I dolori del giovane Werther
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 144

   





Alberto Omero