Pagina (93/144)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quando io incontro allora il grigio bardo errante che cerca nella landa le orme dei suoi padri, e non trova che le loro tombe, e piangendo si volge all'amata stella della sera che si nasconde nel mare tempestoso, e i tempi del passato rivivono nell'anima dell'eroe, e ancora un raggio amichevole illumina il pericolo ai coraggiosi e la luna rischiara il battello che ritorna vittorioso; quando io leggo sulla sua fronte il tormento profondo, quando vedo l'ultimo fulgido eroe andare stanco e vacillante verso la tomba e attingere sempre nuove gioie, dolorose e ardenti, nella debole presenza delle ombre dei suoi morti, e abbassare gli occhi verso la terra fredda sulle alte erbe fluttuanti, ed esclamare: verrà, verrà il viandante che mi ha conosciuto nella mia bellezza e chiederà: dov'è il cantore, il nobile figlio di Fingal? Il suo passo sfiorerà la mia tomba, e invano egli mi cercherà sulla terra. O amico! volentieri allora io trarrei la spada come un nobile scudiero, per liberare ad un tratto il mio principe dal lacerante tormento di una vita che lentamente si spegne, per mandare la mia anima a raggiungere il semidìo liberato.
      19 ottobre.
      Ah qual vuoto, quale orribile vuoto sento nel mio cuore! Spesso io penso: se tu potessi una, una sola volta stringerla al petto, tutto il vuoto sarebbe colmato.
      26 ottobre.
      Mi convinco sempre più, mio caro, che l'esistenza di una creatura è assai poca cosa. Venne un'amica a trovare Carlotta e io mi ritirai nella stanza vicina e presi un libro, ma non potei leggere; allora presi una penna per tentar di scrivere.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I dolori del giovane Werther
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 144

   





Fingal Carlotta