Alzare il sipario, e passarvi dietro: questo è tutto! e perché temere, ed essere indecisi? Forse perché non si sa che cosa avviene di là? o perché non si ritorna? E perché è innato al nostro spirito l'immaginare tenebre e confusione nei luoghi di cui non sappiamo nulla di certo?"
Infine, egli si familiarizzò sempre più con quel triste pensiero, e una prova della sua ferma, irrevocabile decisione, si trova nella seguente, ambigua lettera che egli scrisse all'amico.
20 dicembre.
Rendo grazie alla tua amicizia, Guglielmo, che ti ha fatto interpretare così la mia parola. Hai ragione, per me la miglior cosa sarebbe di partire. La proposta che mi fai di ritornare fra voi non mi piace completamente; vorrei almeno fare ancora una deviazione, tanto più che possiamo sperare di avere un ghiaccio solido e buone strade. Mi fa anche molto piacere che tu pensi di venirmi a prendere: lascia però passare una quindicina di giorni e aspetta da me un'altra lettera con ulteriori avvisi. È necessario non raccogliere alcun frutto prima che sia maturo. E quindici giorni di più o di meno contano molto. Dirai a mia madre di pregare per suo figlio, e le dirai che le domando perdono di tutti i dispiaceri che le ho dato. Era mio destino di turbare coloro che avrei dovuto rendere felici. Addio, mio carissimo! Che il cielo ti benedica. Addio!
Che cosa passava in quel periodo nell'animo di Carlotta, quali erano i suoi sentimenti verso il marito, verso l'amico infelice, possiamo appena tentare di esprimerlo, sebbene, conoscendo il suo carattere, possiamo farcene un'idea, e ogni bell'anima femminile possa penetrare in quella di Carlotta e SENTIRE con lei.
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Guglielmo Carlotta Carlotta
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