Morì oppressa dal dolore, e lasciò solo Armin. Non c'è più colui che era la mia forza in guerra, non c'è più quella che era il mio orgoglio fra le fanciulle.
Quando vengono le tempeste dai monti, quando la tramontana gonfia le onde, io siedo sulla riva sonora e guardo la terribile roccia. E spesso nella cadente luce lunare, io vedo gli spiriti dei miei figli, che illuminati da una luce crepuscolare, passano insieme, tristemente riuniti
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Un torrente di lacrime, che cadde dagli occhi di Carlotta alleviando il suo cuore oppresso, interruppe la lettura di Werther. Egli gettò via le carte, prese la mano di lei, e versò lacrime amare. Carlotta posava la testa sull'altra mano e si copriva gli occhi con il fazzoletto. La commozione di entrambi era spaventosa. Essi sentivano la loro triste sorte nel destino di quegli eroi; la sentivano insieme, e le loro lacrime si confondevano. Le labbra e gli occhi di Werther bruciavano il braccio di Carlotta; un brivido la prese; si volle allontanare, ma il dolore e la pietà la tenevano come incatenata. Sospirò, cercò di riprendersi e, singhiozzando, pregò Werther di continuare la lettura; lo pregò con voce divina. Werther tremò, e gli parve che il suo cuore si spezzasse; riprese i fogli e lesse con voce interrotta:
Perché mi svegli, soffio di primavera? Tu mi carezzi, e dici: io bagno la terra con la rugiada del cielo! Ma il tempo del mio declino è prossimo, prossima è la tempesta che strapperà le mie foglie. Domani verrà il viandante, verrà colui che vide la mia bellezza, e volgerà gli occhi intorno nei campi cercandomi, e non mi troverà...
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