WAGNER. Ho avuto anch'io qualche volta i miei ghiribizzi, ma di simili, in verità, non me ne sono mai andati pel capo. I boschi e i campi vengono leggermente in noja; né io invidierò mai le ali degli uccelli. Ben altrimenti gode il nostro spirito quando va svolazzando di libro in libro e di pagina in pagina. Le notti del verno son fatte dolci e dilettevoli; ci sentiamo andare per la persona non so qual tepore pieno di vita; ed oh! se tu giungi a svolgere una preziosa pergamena, egli par proprio che ti si spalanchi innanzi il paradiso.
FAUST. Tu conosci sol uno degli impulsi del cuore, ed oh, non imparar mai a conoscere l'altro! Misero, due anime albergano nel mio petto, e vi si guerreggiano continuamente, e l'una vorrebbe pure svilupparsi dall'altra. L'una con intenso, indomabile amore, si tiene alla terra, e vi si aggrappa duramente cogli organi del corpo; l'altra si leva impetuosa su questo oscuro soggiorno verso le sedi dove abitano gli alti nostri progenitori. Oh, se vi sono spiriti al governo dell'aria, i quali errino fra il cielo e la terra, - deh! uscite dall'auree vostre nubi, e calate a rapirmi seco voi nel giubilo di una nuova esistenza. Sì, in vero! fossi io pur possessore di un mantello fatato, che potesse trasportarmi in regioni sconosciute, ch'io non lo cangerei con più ricchi vestimenti; non con le porpore dei re.
WAGNER. Non invocate, deh, quella ben cognita legione, che tempestando, discorre per l'atmosfera e da tutti i lati prepara agli uomini dolori e ruine. Gli spiriti escono addosso a te dal Settentrione, ed ora ti appuntano d'ogni intorno le acute lor zanne, ora ti lambono con lingue rigide come strali: traggono fuori da Levante, e sitibondi pascono il tuo polmone; e se quelli che il Mezzogiorno invia dal deserto, ti addensano intorno al capo afa e bollori, un altro stormo ne viene da Ponente, i quali pajono dapprima recarti ristoro, e poi sommergono te, le tue biade e i tuoi pascoli.
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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358 |
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Settentrione Levante Mezzogiorno Ponente
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