Quanto i leggiadri miei spiritelli ti canteranno, le belle visioni che ti porranno innanzi non sono ombra e giuoco di magia. Tu t'inebbrierai di odori, delizierai fra sapori e immestirai per dolcissimo struggimento. Non fa bisogno di apparecchi, chè noi siamo già ragunati. Orsù, incominciate.
SPIRITI. Sparite, oscure vôlte,
Archi tetri che velo
Fate all'aerio giro!
E tu, puro Zaffiro
Del luminoso cielo,
T'apri e qui entro invia
La tua luce più dia.
O fossero pur sciolte
Quelle nuvole folte!
Sfavillan delle stelle
Le soavi fiammelle,
Ardon benigni Soli;
E il bello eterio coro
De' celesti figliuoli
Move tremoli giri,
Pende sull'ali d'oro,
E giù arridendo un riso
Ritorna al paradiso.
Lo stuolo genïale
Segue de' bei diletti,
Che sì dolci desiri
Accendono nei petti. -
Tu sgombra i pensier mesti
E la leggiadra godi
Visione, o mortale. -
I volubili nodi
Delle discinte vesti
Son per le fronde sparsi,
Velan l'erba dei prati.
Fra i cespugli a celarsi
Van gli amanti beati,
E come il dolce errore
Li seduce del core
E il desio li governa,
Si promettono eterna
Fede ed eterno amore.
Fresche ombre, antri segreti,
Culte colline, e lietiPampinosi vigneti!
Bruni turgidi grappoliSi stillano dai torcoli.
E, odorosi, spumosi,
Lieti, nettarei viniIn ruscelli traboccano
Per sassi prezïosi,
Per topazi e rubini.
Fuggon l'alte pendici,
E alle verdi pianure
Si dilagano intorno
Le stanze de' viventi,
Di alcune ore felici
Consolando le cure
Assidue delle menti.
E del lume del giorno
S'inebbriano i volanti,
E l'ali infaticate
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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358 |
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Sparite Zaffiro
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