Io non ho la giarrettiera che mi segnali, ma quassù è in gran riverenza il piè di cavallo. - Vedi tu là quella lumaca? Ella vien via strisciando lenta lenta, e col menare intorno delle corna ha già avuto qualche fumo di me; ond'io non riuscirei a celarmi dove pure lo volessi. Su, vientene; andremo di fuoco in fuoco; tu sei l'amoroso ed io il dimandante. (Ad alcune persone sedute intorno a carboni mezzo spenti.) Che fate voi costì in un angolo, miei vecchi signori? Molto vi loderei se vi vedessi darvi buon tempo nel bel mezzo del trambusto e dell'allegra gioventù; ché ognuno ha tempo di covar le ceneri in casa.
UN GENERALE.
Il mondo è ingrato, e vivere in affanno
Per l'util della patria è gran follia;
Il popol fa quel che le donne fanno;
I giovani vezzeggia e i vecchi oblia.
UN MINISTRO.
Il mondo di dì in dì cade più in basso,
E per me son co' vecchi: i vecchi onoro;
Che quando noi facevam alto e basso,
I popoli godean l'età dell'oro.
Noi pur non fummo gonzi veramente,
UN NUOVO RICCO.
E del ladro anche avemmo un cotal poco;
Ma la fortuna si mutò repente,
Allor che più parea farne buon gioco.
UN AUTORE.
Da chi, da chi i buon libri oggi son letti!
O che crassa ignoranza! o che cervelli!
Quanto ai leggiadri nostri giovinetti
Non fur mai visti simil saputelli.
MEFISTOFELE (apparendo a un tratto un vecchione).
Il nuovissimo dì certo è vicino:
Addio bel monte! addio leggiadra corte!
Conciossiachè io sono al lumicino,
Così anche il mondo è vecchio e in fin di morte.
STREGA RIGATTIERA. Signori miei, non passino oltre a quel modo; non lascino fuggire l'occasione.
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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358 |
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