Per la melata e i roridi fioretti
Sai dare un passettino, un salterello.
In ver non senza garbo mi sgambetti,
Ma non ti levi mai per l'aria snello.
VIAGGIATORE CURIOSO.
Siam noi di carneval? son veri dei
Che per qui vanno o liete mascherate?
O gioia! io potrò dir: Cogli occhi miei
Vidi il bello Oberon, re delle Fate.
ORTODOSSO.
Corna né branche egli non ha, né coda!
E che fa questo a me? Che se gli Dei
Di Grecia eran demoni, ed ei li loda:
Io vi concludo ch'è un demonio anch'ei.
ARTISTA DEL NORD.
Or l'opre mie non son che esperienze,
Non son che bozze, e un far di fantasia;
Ma quando visto avrò Roma e Firenze,
Nessun mi andrà di par nell'arte mia.
PURISTA.
Oimè, il malanno infra costor mi ha messo
Mai tal pazzie non vidi! E delle Fate
In tanto innumerevole consesso
Non più di due ne scerno incipriate.
STREGA GIOVANE.
Cipria e gonnella molto stanno bene
A corpi attempatelli ed a crin bianchi;
Nuda del capro mio premo le rene,
E mostro giovin petto e colmi fianchi.
MATRONA.
A noi, che dame siam, starebbe male
Contendere con voi di simil sfoggi.
Voi pure il tempo toccherà con l'ale,
Diman sarete quel che noi siam oggi.
MAESTRO DI CAPPELLA.
Becchi di mosche e nasi di zanzare,
Non vi affollate a quelle nude intorno;
Ranocchi in fronde e grilli per le ghiare,
Su state in tuono in sì mirabil giorno.
BANDERUOLA VOLTA DA UN LATO.
O bel consorzio che fa il cor giocondo!
Qui vaghe spose son, qui garzonetti
De' quai non vede i più leggiadri il mondo,
Illustre sangue tutti, e spirti eletti.
BANDERUOLA VOLTA DALL'ALTRO LATO.
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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358 |
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Oberon Grecia Roma Firenze
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