) Sono ancora così giovane, così giovane! e già devo morire! Ed io ero anche bella, e di qui è nata ogni mia rovina! Allora l'amor mio era vicino a me, ma oh, adesso egli è lontano. La mia ghirlanda è straziata, e i fiori ne sono sparsi.
- Non mi afferrare così ruvidamente; deh, abbimi qualche riguardo! Che ti ho fatto io? Non voler che io pianga e supplichi indarno! Sai ch'io non ti ho mai veduto nella mia vita!
FAUST. Ahi, io non so sostenere tanto affanno!
MARGHERITA. Tu vedi, io son tutta in tuo potere. Sol lascia ch'io allatti prima il mio figliuolino. Io l'ho accarezzato e baciato tutta notte; poi me l'hanno tolto per tormentarmi, ed ora dicono ch'io l'ho ucciso. Oh, io non sarò mai più lieta! Essi cantano non so che canzoni sopra di me, il che non è da gente da bene. Una vecchia novella finisce così, - chi ha insegnato loro ad applicarla ad altri?
FAUST (gittandosele ai piedi). Quegli che ti ama sta ai tuoi piedi, per iscioglierti dalle tue dolorose catene.
MARGHERITA (gittandosi a terra presso di lui). Sì, inginocchiamoci a pregare i Santi. Guarda! sotto quegli scaglioni, lì sotto il limitare sobbolle l'inferno. Odi con che orrendo furore strepita lo spirito maligno.
FAUST (alto). Ghita! Ghita!
MARGHERITA (stando attenta). Fu la voce dell'amico mio! (Sbalza in piedi. Le sue catene cadono.) Dov'è? L'ho udito chiamarmi. Io son libera, e nessuno potrà ritenermi! Voglio sospendermi al suo collo; voglio giacere sul suo petto. Egli ha chiamato Ghita! e stava sulla soglia. Ho riconosciuto l'amabile suono della sua voce fra gli urli furibondi dell'inferno e gli scherni atroci dei demoni.
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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358 |
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Santi Sbalza Dov Ghita
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