Pagina (136/358)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Volgiamo dunque le spalle al sole! La cascata che rumoreggia sulle rocce, io la contemplo con estasi sempre maggiore. Precipitando di balzo in balzo, va a dipartirsi in mille torrenti, slanciando nell'aria continui spruzzi di schiuma. Ma con quale stupenda vaghezza di mezzo a questo frastuono sorge e si disegna la variopinta curva dell'arcobaleno! Ora si stacca in tutta la sua purezza, ora si fonde nell'aria, spargendo all'intorno una frescura vaporosa. Non è questa l'imagine dell'indole umana? Mèditavi sopra, e capirai meglio: la rifrazione di quei colori ti da l'idea della vita.
     
     
     
      Il palazzo imperiale. La sala del trono
     
     
      Il Consiglio di Stato in attesa dell'imperatore. - Fanfare.
      CORTIGIANI in abbigliamenti sfarzosi e svariati.
      L'IMPERATOREsul trono; alla sua destra l'ASTROLOGO.
      L'IMPERATORE. Salute a' miei cari e fedeli vassalli, che da presso o da lontano siete qui convenuti. Veggo a' miei fianchi il saggio, ma non il matto. Che n'è del mio buffone?
      UN GIOVANE GENTILUOMO. Proprio dietro lo strascico del tuo manto, rotolò giù dalla scala, sicchè si dovette trasportare di là quella enorme massa di carne. Non si sa se era morto o ubbriaco fracido.
      UN SECONDO GENTILUOMO. Con una prontezza invero prodigiosa, un altro si è subito presentato a surrogarlo, vestito d'abiti così ricchi, che ognuno rimase stupito. Le guardie incrociando le alabarde si studiano impedirgli d'entrare. Nondimeno, eccolo già qui quel folle temerario!
      MEFISTOFELE (inginocchiandosi ai piedi del trono). Chi è colui che sempre maledetto è sempre il benvenuto?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





Consiglio Stato IMPERATOREsul