MEFISTOFELE. E se credete che io voglia ingannarvi, ecco un uomo a cui rivolgervi. Consultate l'astrologo; ei sa leggere nei pianeti la sorte riservata ad ogni ora. Or bene, parla; svelaci ciò che il cielo annunzia.
MORMORII. Sono due furfanti. - Se la intendono fin d'ora. - Un pazzo e un chiaroveggente accanto al trono. - Canzone vecchia e ripetuta. - Il pazzo suggerisce - il saggio espone.
L'ASTROLOGO (ripetendo ciò che Mefistofele gli susurra all'orecchio). Il sole stesso non è che oro puro e Mercurio è il suo messaggiere stipendiato. Madonna Venere vi ha tutti abbindolati colle sue eterne moine. La pudica Diana ha i suoi capricci. Marte non colpisce alcuno, ma vi minaccia tutti, e Giove sarà sempre il più splendido. Saturno è grande, ma sì lontano, che appare piccolo all'occhio; ha molto peso, ma poco valore, sicché, come metallo, ne facciamo poco conto. Ma quando la luna si congiunge al sole, l'argento all'oro, oh! allora sì il mondo diventa bello! Tutto il resto si ottiene facilmente. Palazzi, giardini, candidi seni, rosee guancie, tutti questi tesori ci procura l'uomo sapiente, che ha tal potere come nessuno di noi.
L'IMPERATORE. Le parole di costui m'hanno un senso ambiguo che non riesce a persuadermi.
MORMORII. A noi che importa di ciò? - Ciarlatanismo, alchimia, vecchie buffonate - non riusciranno mai, l'ho inteso a dire sì spesso. - E quand'anche riuscissero! - Burletta!
MEFISTOFELE. Tutti compagni! Si stupiscono, non vogliono credere alla grande scoperta! L'uno vaneggia cianciando di mandragore, l'altro vantando un cane nero.
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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358 |
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Mefistofele Mercurio Venere Diana Giove
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