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      Vedere portato in alto ciò che deve strisciare al basso, ed abbassato ciò che deve stare in alto, veder la curva svolta in linea retta, e la retta in curva, ecco ciò che soltanto mi va a sangue, e che desidero si faccia su tutta la terra.
      L'ARALDO. Che la santa sferza ti flagelli, malvagio mascalzone, e le tue membra si contorcano sotto uno spasimo convulso! - Guardatelo, questo doppio nano s'aggomitola su se stesso trasformandosi in una massa schifosa! - Oh! prodigio! - La massa diventa uovo, l'ovo si gonfia, s'apre, e n'escono due gemelli: la vipera e il pipistrello. L'una striscia sull'arena, l'altro prende il volo verso la soffitta. Ambedue hanno premura d'andarsene fuori per stringere amicizia; io non vorrei essere il terzo socio!
      MORMORII. Attenti, che già si balla laggiù! - In fede mia, vorrei essere lontano. - Non t'accorgi come ci avvolge ne' suoi lacci questa capricciosa genia? Io me li sento scivolare ne' capelli e attorno ai piedi. - Nessuno di noi è offeso, ma siamo tutti atterriti. - Ogni allegria è abbujata. - Quelle due bestie hanno raggiunto il loro intento.
      L'ARALDO. Dal giorno che fui investito delle funzioni di araldo, io veglio con sollecitudine all'ingresso di questo luogo di piaceri, affinchè nulla di funesto vi succeda e possa colpirvi. Malgrado che io sia severo ed inesorabile, temo che gli spiriti dell'aria riescano a sgattajolare dentro, giacché dagli incantesimi delle stregonerie io non saprei garantirvi. Se prima era il nano che vi faceva terrore, ora è quella folla che s'agita furibonda là in fondo.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358