WAGNER. Iddio me ne guardi! Sarebbe l'antico modo di generare, e noi l'abbiamo riconosciuto come una vera piacevolezza. Quella delicata origine della vita, la dolce forza che si sprigionava dall'interno, che era destinata a formarsi da sé sola alimentandosi ora di sostanze proprie, ora di sostanze straniere, tutto questo ha ora perduto ogni dignità! Se il bruto vi trova ancora il piacere, è bene che l'uomo dotato di nobili qualità abbia un'origine più pura e più alta. (Si volta verso il fornello.) Guardate che luccichio! Ormai possiamo sperare davvero che se colla miscela di cento materie - e tutto dipende da questa miscela - noi arriviamo a comporre la materia umana, ad imprigiornarla nell'alambicco, a renderla aderente, a distillarla a dovere, l'opera si compirà nel silenzio. (Volgendosi ancora al fornello.) Riesce. La massa si agita sempre più rilucente, ed io sono più che mai convinto. I nostri esperimenti si fanno con criterio sui così detti misteri della natura. Ciò ch'essa produceva d'organizzato, noi lo facciamo cristallizzare.
MEFISTOFELE. L'esperienza s'acquista coll'età; per chiunque ha vissuto lungo tempo, nulla di nuovo succede in questo mondo. Io mi ricordo d'avere sovente incontrato durante i miei viaggi molta gente cristallizzata.
WAGNER (che avrà sempre tenuto fissi gli occhi sulla fiala). Ecco che monta, che risplende, che gorgoglia! fra poco l'opera sarà terminata! Un progetto grandioso, a prima vista sembra una follia; ma noi vogliamo ormai sfidare il caso; e così un pensatore saprà in avvenire comporre un cervello ben pensante.
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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358 |
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Guardate Volgendosi Riesce
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