MEFISTOFELE (indicando una porta laterale). Ecco l'occasione di far mostra del tuo talento.
WAGNER (fissando sempre la fiala). Tu sei davvero il pių caro birbantello!
(La porta laterale si apre e lascia vedere Faust disteso sopra un letto.)
HOMUNCULUS (stupefatto). Quale spettacolo! oh prodigio! (La fiala scappa di mano a Wagner, si tiene sospesa sul capo di Faust e l'illumina.) Oh il delizioso recinto! Sotto alberi frondeggianti, ed al coperto dagli ardenti raggi del sole, limpide acque. Sulla riva, donzelle discinte. - Ah, le belle creature! - Una di esse (andiam di bene in meglio) porta pių alta la fronte graziosissima, mostrando l'eroica, anzi divina sua origine! Posa il piede sull'umida superficie e rinfresca le nobili membra spegnendo nelle acque cristalline il sacro fuoco onde esse ardono. Ma silenzio! Udite! Quale rumore di ali che battono in seno a quell'onda sė tersa! Le donzelle si rifugiano seminude sotto il folto degli alberi. La regina, rimasta sola, si china per osservare coll'occhio tranquillo e superbo di donna, il bel cigno reale, che s'avvicina in atto melanconico e dolce, e triscia timidamente a' suoi ginocchi. Pure il suo occhio s'accende, le sue penne si stendono! Uccello lussurioso, esso tutto ardisce... Ahimč! un denso vapore che s'alza dallo stagno ed imbalsama l'aria, avvolge il cigno, la vergine e il suo seno, e toglie a' miei sguardi la pių incantevole scena.
MEFISTOFELE. Che mai ci racconti? Cosė piccolo di corpo e cosė grande visionario! Io non veggo nulla.
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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358 |
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