Cerca di spiegarti una buona volta: utile al buono come al cattivo; per quello un bersaglio dove lancia stoccate nel suo ascetismo, per questo un compagno di follie, per tutti lo zimbello della divinità.
PRIMO GRIFONE (gracchiando). Costui mi dispiace.
SECONDO GRIFONE (gracchiando più forte). Che cosa vuole egli da noi?
TUTTI E DUE. Il brutto ceffo non ha nulla da fare qui.
MEFISTOFELE (brutalmente). Credi tu forse che le ugne del convitato non graffino al pari dei vostri aguzzi artigli! Provate un po'!
LA SFINGE (con dolcezza). Puoi restare, ma fra poco cercherai tu stesso di fuggire la nostra compagnia. Nel tuo paese ti trovi a tuo bell'agio, e qui, se non erro, provi un certo fastidio.
MEFISTOFELE. Veduta dall'alto la tua ciera è assai piacevole; ma se guardo dal basso, la bestia mi fa orrore.
LA SFINGE. Ipocrita, tu vieni qui per tua penitenza; perché le nostre zampe sono sane; ed il tuo piede da cavallo dall'unghia dura, non è a suo posto nella nostra compagnia.
(Le Sirene cominciano un preludio dall'alto).
MEFISTOFELE. Quali uccelli sono questi che svolazzano fra i rami dei pioppi dalla parte del fiume?
LA SFINGE. Sta in guardia! quelle canzoni hanno già vinto i più valorosi.
LE SIRENE. Oh! perché oblivïosiRistarvi qui, fra tanti
Mostri abbietti, schifosi?
Queste voci amorose,
Questi udir non vi gravi,
Nostri accenti amorosi;
E questi sì soaviVi dilettino almeno
Teneri accordi di che l'aere è pieno
Ecco a voi presso viene
Il coro delle armoniche sirene.
LE SFINGI (deridendole colla stessa melodia).
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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358 |
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Le Sirene
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