LE LAMIE (attirando a sé Mefistofele). Presto! più presto! - Via, via, più lungi! - Poi titubando un poco, chiacchierando; ciaramellando... - E una ben dolce cosa - di trascinare il vecchio peccatore - dietro di noi! - Egli viene con pesante passo, - zoppicando - al severo castigo; - trascina la gamba - dietro a noi - mentre noi fuggiamo di corsa.
MEFISTOFELE (fermandosi). Maledetto destino! O uomini ingannati! Zimbelli eterni dal tempo di Adamo! La razza umana invecchia, ma chi diventa saggio? Non sei tu stato abbastanza ammalato, o uomo?
Si sa già che non val nulla in sostanza quella genìa che s'allaccia il busto, e si imbelletta il viso; esse non hanno nulla di sano da comunicarti, dovunque le tocchi, le troverai fracide in tutte le membra.
Ciò si sa e si vede, lo si può anche sperimentare, eppure, oh carogne! con un solo zufolo attraggono a sé gli adoratori.
LE LAMIE (fermandosi). Ferma! egli riflette, egli esita, e resta immobile. Correte dinanzi a lui, per tema ch'egli ci sfugga.
MEFISTOFELE (continuando la sua strada). Avanti! non voglio lasciarmi cogliere nella rete del dubbio, perché, dopo tutto, se non vi fossero streghe, chi vorrebbe essere diavolo?
LE LAMIE (con voce lusinghiera). Danziamo intorno a quest'eroe; l'amore si desterà certamente nel suo cuore per una di noi.
MEFISTOFELE. In verità, alla dubbia luce, voi mi sembrate femmine gentili, e non voglio essere sgarbato con voi.
EMPUSA (uscendo dalla schiera). Io neppure! Come tale, permettete ch'io mi unisca al vostro seguito.
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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358 |
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Mefistofele Adamo
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