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      Intuonate sublimi cantici.
      LE SIRENE. Piccoli di statura, grandi per potenza, salvatori dei naufraghi, numi adorati da tutta l'antichità.
      LE NEREIDI ED I TRITONI. Noi portiamo i Cabiri, augurio di una pacifica festa; perché là ove essi regnano saltamente, Nettuno si mostra favorevole.
      LE SIRENE.Noi vi cediamo il luogo; quando una nave si spezza, voi proteggete con forza irresistibile l'equipaggio.
      LE NEREIDI ED I TRITONI. Tre soli ci seguirono, il quarto non volle venire; pretendendo essere egli solo il buono, colui che pensa per tutti gli altri.
      LE SIRENE. Un dio può dar la baja ad un altro dio. Si facciano onoranze a tutte le Grazie, e temete tutto quanto può nuocere.
      LE NEREIDI ED I TRITONI. Essi devono essere sette.
      LE SIRENE. E dove sono rimasti gli altri tre?
      LE NEREIDI ED I TRITONI. Non sapremmo dirlo; bisogna informarsene nell'Olimpo. Là ne esiste un ottavo al quale nessuno aveva pensato! Essi ci aspettavano gentilmente; eppure non erano tutti pronti. Questi impareggiabili vogliono sempre andar più lontano; poveri infelici, smaniosi di riescire inesplicabili.
      LE SIRENE. Siamo avvezze a pregare là ove ha trono il Divino, nel Sole e nella Luna; ciò porta fortuna.
      LE NEREIDI ED I TRITONI. Quanto splendore accrescerà alla nostra fama la festa che celebriamo ora!
      LE SIRENE. Questa gloria manca agli stessi eroi dell'antichità; per quanto gloriosi essi siano. S'essi hanno conquistato il Vello d'oro, voi avete conquistato i Cabiri. (A ritornello, come una vecchia canzone.)
      Se l'aureo tosone


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





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