Ascolta dunque tu, che ci sfidi arrogantemente, odi la maledizione, odi l'invettiva e la minaccia uscire dalla bocca nemica delle felici creature formate dalla mano degli dei!
LA FORCIDE. È vecchia sentenza, il cui senso resta sempre oscuro quanto verace, che la Pudicizia e la Bellezza non vanno mai assieme, tenendosi per mano, attraverso i verdi sentieri della terra. In entrambe dura un odio inveterato che ha profonde radici. Qualunque sia il luogo ove esse s'incontrano, ognuna volge le spalle all'altra, e prosegue dopo la sua strada, afflitta la Pudicizia, la Beltà superba e tracotante, finché la notte tenebrosa dell'Orco le avvolge finalmente, se non furono domate prima della vecchiaia.
In quanto a voi, sfacciate, piene ancora della baldanza dei paesi stranieri, mi sembrate uno sciame strepitoso e rauco di gru che vola in lunghe file nell'aria, e fa sentire dall'alto il suo crocidare, i cui suoni costringono il tacito viaggiatore ad alzar la testa; le gru proseguono il loro viaggio, lui segue la sua via: e così sarà di noi.
Chi siete voi dunque, voi che pari a furibonde Menadi, pari a donne ubbriache, ardite suscitare il disordine nel sublime palazzo del re? Chi siete voi dunque, voi che abbajate alla fantesca della casa come la muta di cani alla luna? Credete voi che io ignori a qual razza appartenete? - Tu, giovane creatura generata nelle guerre, cresciuta nei combattimenti, lussuriosa, sedotta e seduttrice ad un tempo, fiacchi volta a volta la forza del guerriero e del cittadino!
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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358 |
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Pudicizia Bellezza Pudicizia Beltà Orco Menadi
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