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      Ecco Menelao che arriva in mezzo ad un'immensa turba di popolo; preparatevi a sostenere un fiero assalto! Circondato da uno stuolo di vincitori, mutilato come lo fu Deifobo, tu pagherai ben caro questo corteggio di donne! Tutta questa folle genìa si vedrà penzoloni e la scure sarà pronta sull'altare per la sua padrona.
      FAUST. Temeraria! questa schifosa m'interrompe. Anche nel pericolo il villano impeto mi dispiace. Per quanto bello sia il messaggiere, s'egli ti porta notizia di sciagure esso si mostra brutto allo sguardo; e tu, sciagurata ti senti solo felice quando porti tristi messaggi.
      Ma questa volta non riuscirai. Riempi l'aria dei tuoi vani stridori! Qui non vi è pericolo, e lo stesso pericolo non sarebbe che una vana minaccia. (Segnali, esplosioni dalle torri; squillo di trombe e romor di timballi; musica militare; vedesi passare un imponente esercito.)
      FAUST. No, tu vedrai immediatamente radunata la falange invincibile degli eroi; colui solo merita il favore delle donne che sa proteggerle gagliardamente. (Ai capi che uscendo dagli squadroni, vanno appressandosi.) Voi, ai quali la forza, la fermezza ed il valore rendono la vittoria sicura, voi, fiore giovanile del nord, voi simpatico nerbo dell'oriente, coperti di ferro, d'armi scintillanti, voi siete militi che riduceste in polvere imperi sopra imperi! Eccoli, si avanzano, la terra trema; passano, e la terra continua a tremare.
      Tocchiamo appena le spiagge di Pilo, ed il vecchio Nestore già non è più. Tutte queste misere alleanze di re furono spezzate dall'indomito nostro esercito.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





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