Inoltre abbiate facoltà di esercitare pacificamente i diritti di signoria che vi spettano. Come giudici voi pronunzierete sentenze assolute; nessuno potrà appellarsi contro questo tribunale supremo. Saranno pure di vostra spettanza le imposte, i censi, i diritti d'omaggio e di scorta, i pedaggi, i monopolii delle miniere, delle saline, delle zecche; perché a provarvi appieno la nostra riconoscenza, vi abbiamo dato il primo grado dopo la nostra maestà.
L'ARCIVESCOVO. A nome di tutti, abbiti i nostri più vivi ringraziamenti! tu ci fai forti e potenti, consolidando la tua potenza.
L'IMPERATORE. Voglio ancora elargire a voi tutti cinque dignità più elevate di queste. Io vivo ancora per il mio impero, ed ho vivissimo desiderio di vivere; ma la catena dei miei avi fa sviare il mio sguardo pensieroso da questo turbinio di faccende che mi suscita in mente idee cupe e sinistre. Io pure, quando ne sarà giunto l'istante, mi separerò dai miei fidi. Che il vostro dovere vi chiami allora a nominare il mio successore. Quando egli sarà coronato, guidatelo vicino al santo altare, e possa in quei giorni finire nella pace l'uragano al quale abbiamo ora assistito!
L'ARCICANCELLIERE. Coll'orgoglio in seno, ma umili nel gesto, i principi, che godono il primato sulla terra s'inchinano dinanzi a te. Infino a tanto che il nostro sangue fedele circolerà nelle nostre vene, noi saremo il corpo che la tua volontà fa muovere a suo piacere.
L'IMPERATORE. Ora per conchiudere, quanto abbiamo deliberato fino ad ora con atti ufficiali firmati da me, sia attestato per tutti i secoli a venire!
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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358 |
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